L’estensione del raggio

Non è mai stato uno tra i tanti. Quando si parla di Subaru il pensiero ricorre a quella filosofia che ha reso celebre il brand nipponico: distribuzione di pesi equilibrata, trazione simmetrica sui due assali, motori a cilindri contrapposti e baricentro abbassato. Un quid che ha decretato il successo delle berlinette delle Pleiadi, sia in ambito sportivo che commerciale, ponendosi come l’antagonista ragionata ad autovetture molto spesso troppo uguali tra loro.

L’ingegnerizzazione di queste valenze ha prodotto un’alternativa anche nel comparto degli sport utility, dapprima con la Outback e la Forester di metà e fine anni ’90 – originali wagon rialzate dalle indubbie capacità fuoristradistiche – e successivamente con questa XV (X come cross e V per vehicle), al debutto commerciale nel 2011, proponendo le fattezze di una berlina con la prestanza di un vero Suv. Esperienza perpetrata dalla seconda generazione di XV, del 2018, tutta nuova grazie all’inedita piattaforma SGP, adesso rinfrescata grazie al restyling offerto dal model year 2021. Tenace esploratrice La mobilità estesa on-off offerta dalla XV viene espressa dal concetto  “Tough Explorer”, che fa dell’avventura il suo target e permette a questa Subaru di districarsi tanto nel traffico cittadino che in quello extraurbano, da autentica compatta di classe media. Quanto di affrontare in serenità sterrati, fondi innevati e perfino terreni naturali, ben più a suo agio rispetto gran parte delle sport utility concorrenti, fino almeno al limite imposto dagli angoli caratteristici, attacco-uscita-dosso, non certo da fuoristrada dura e pura.

La stretta, anzi strettissima, parentela con l’ultima generazione della Impreza è più che evidente già al primo sguardo. Pur con le dovute distinzioni estetiche, dettate dalla differente tipologia tra berlina e sport utility, la fisionomia tra le due è quasi sovrapponibile. Così da godere su quest’ultima di una silhouette da grintosa quattroporte ma con un’altezza relativa più consona a una offroad, ben 22 cm di altezza dal suolo che sono decisamente oltre la media della categoria. Non mancano dettagli di salvaguardia dalle interferenze col terreno, quale il profilo inferiore in resina antiurto, in tinta scura, che dal fascione paracolpi corre lungo tutta la fiancata, contornando i passaruota raccordandosi col posteriore, fino alla slitta di protezione inferiore frontale.

Sebbene le dimensioni esterne rispecchino quelle consuete per un veicolo di classe media, con 4,46 metri di lunghezza, 1,8 di larghezza e 1,63 d’altezza (mancorrenti compresi), la particolare architettura compatta del propulsore boxer, cosiddetto a “sogliola”, ha consentito di assottigliare la sezione frontale, riducendo l’altezza del cofano motore per conferirle un look filante, ancor più enfatizzata dai gruppi ottici autolivellanti ad “occhio di falco”, full led e con tecnologia SRH di orientamento del fascio luminoso nel senso della curva. Guadagnata la quarta luce vetrata nella sezione arretrata delle fiancate, sagomate con una nervatura estetica, la sommità del portellone è sormontata dall’inequivocabile spoiler sportivo, sul tetto le due barre offrono supporto per eventuale bagagliera o portasci, mentre i gruppi ottici beneficiano della tecnologia led, proprio come gli anteriori. Internamente all’abitacolo l’ambiente presenta, secondo le versioni, rivestimenti in tessuto oppure in pelle, sedili avvolgenti spiccatamente contenitivi con cuciture di contrasto riprese anche da tappetini, volante e pomello del cambio. Tutte le indicazioni utili alla vita di bordo sono racchiuse in tre display, uno inserito nella plancia strumenti, l’MFD centrale da 6,3” alla sommità del cruscotto per i valori tecnici, fino al touchscreen principale da 6,5 oppure 8 pollici, dal quale monitorare le funzioni di bordo. Sul volante multifunzione sono concentrati i comandi di controllo di marcia e di infotainment, dietro i quali si raggiungono le palette di ripetizione del cambio, automatico con variatore CVT, ma con intervalli fissati per simularne la funzione manuale.

La connettività Starlink, attualizzata dall’interfaccia tra smartphone e sistemi veicolari, personalizza navigazione, ricerca e intrattenimento, mentre una completa dotazione di dispositivi Adas, gestiti dal sofisticato sistema Subaru EyeSight - composto principalmente da due telecamere frontali alla sommità del parabrezza - intervengono attivamente sulla dinamica di marcia anticipando l’intervento di freni, sterzo e rallentamento nelle più disparate situazioni di allerta e potenziale pericolo.

 

 

Tecnologia da corsa

L’invidiabile know-how maturato da Subaru in lunghi anni di competizioni rallystiche si riversa evidentemente nella sua produzione automobilistica, di cui questa XV non fa certo eccezione. Pur non trattandosi di una vettura spiccatamente grintosa, come ad esempio la WRX, la nuova piattaforma SGP (Subaru Global Platform), di cui Impreza e XV sono le prime espressioni, prevede un controllo dinamico brillante e sportivo. Più rigida, robusta e leggera, dalla ridotta flessibilità torsionale mediante l’impiego di acciai altoresistenziali, questa architettura rappresenterà la base per le Subaru del futuro, anche con trazione elettrica.

L’attuale gamma motoristica prevede due unità termiche a benzina, da 1,6 e da 2 litri di cilindrata, a quattro cilindri boxer, interamente in alluminio, aggiornate e ottimizzate per migliorare resa e prestazioni. La prima, con alimentazione ad iniezione diretta, assicura 114 CV di potenza a 6.200 giri/min, con coppia massima di 15,3 kgm a 4.000 giri/min, e dispone di un’erogazione molto fluida, tipica dei motori a cilindri contrapposti. Con l’aggiornamento del 2021 la XV 2.0 guadagna la propulsione ibrida, affidata all’unità e-Boxer, che include il motore termico FB20 di 2 litri di cilindrata a iniezione diretta multifase, accreditato di 150 CV tra 5.600 e 6.000 giri/min e 19,8 kgm di coppia a 4.000 giri/min. In accoppiamento un elettrico trifase sincrono a magneti permanenti, capace di 16,7 CV di potenza e 6,6 kgm di coppia, installato in serie all’interno della scatola del cambio ed attivabile manualmente oppure automaticamente. In base alle condizioni e alle disposizione del conducente, le modalità di marcia si suddividono in EV, solo elettrico, Motor Assist, in combinata, ed Engine, solo termico.

Il blocco degli accumulatori, agli ioni di litio da 13,5 kW totali, è posizionato sopra l’assale posteriore, senza sottrarre spazio al vano bagagli, e viene ricaricato sia dall’azione del motore termico, attraverso un classico alternatore/avviamento, che dalla frenata rigenerativa, ottenuta da uno specifico impianto frenante a quattro dischi. Unica possibilità offerta sulla XV, la trasmissione con variatore continuo CVT Lineartronic, che simula sette rapporti di cambiata azionabili dai bilancieri al volante, in sinergia con la trazione integrale permanente Symmetrical AWD, con ripartizione attiva della coppia, tale da smistare istantaneamente la forza motrice, normalmente ripartita al 60/40 tra avantreno e retrotreno, sulle ruote con più scarsa aderenza. Secondo le funzioni del sistema X-Mode, attivabile dalla plancia, è possibile ritardare l’intervento dell’elettronica di gestione della trazione, così da poter affrontare al meglio i percorsi più accidentati.

L’appoggio al suolo è costantemente garantito da quattro sospensioni a ruote indipendenti, con bracci multilink posteriori, agevolato sia dal controllo di stabilità VDC, con funzione antislittamento del differenziale posteriore, che dall’Active Torque Vectoring, che mediante l’impianto frenante azionato sulle ruote interne facilita le traiettorie in curva. Un’unica opzione mantiene il migliore compromesso al termine della catena cinematica, in linea con la filosofia Subaru di massima efficienza, con i due livelli di dotazione ruote, differenziati secondo le due motorizzazioni, affidati a cerchi in lega da 17” e pneumatici 225/60 R17 per la Subaru XV 1.6 e cerchi in lega da 18 pollici con pneumatici 225/55 R18 per la più performante 2.0 e-boxer.

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