Equilibrio filosofico

Per la Casa delle Pleiadi - la costellazione che campeggia sul suo logo ovale, Subaru appunto in giapponese - le soluzioni simmetriche hanno da sempre avuto la priorità progettuale. Sin dal 1966, anno di lancio della prima berlina Subaru 1000, con motore a cilindri orizzontali contrapposti, la ricerca di architetture votate al migliore equilibrio hanno segnato la strada maestra del brand nipponico. Fino ai giorni nostri. Un’impronta tramandata anche nella sesta generazione della Outback, presentata nel 2021, crossover introdotto in listino nel 1996 sulla piattaforma dell’allora Subaru Legacy e che si pone a metà strada tra una sport utility 4x4 ed una station wagon di classe alta.

 

 

Ammiraglia ogni dove
Con i suoi 4,87 metri di lunghezza, la Outback occupa i vertici dell’attuale gamma Subaru, sia per dimensioni che per motorizzazione. Un primato celato sotto un design personale ma non eccessivo, con linee tipicamente da vettura familiare, tetto rialzato con profili portapacchi in sommità, ampio portellone ad apertura automatizzata e robuste protezioni inferiori dall’aspetto fuoristradistico. Non un semplice restyling rispetto la precedente versione di appena tre anni prima, ma aggiornamenti estetici e meccanici tali da differenziare sostanzialmente il model year 2021 dalle precedenti. La conformazione del muso, ad esempio, con nuovi gruppi ottici full led conferiscono al volume anteriore una forma assottigliata, con prese d’aria frontali e inferiori ad apertura variabile in base alla necessità di raffreddamento del motore. Incorniciate da una protezione sottoscocca che accompagna anche l’arco dei passaruota, le fiancate dissimulano imponenti dimensioni con nervature stilistiche e un andamento spiovente fino alla conclusione tra gruppi ottici posteriori, a led, e l’ampio spoiler superiore.  Larga 1,87 m ed alta 1,67 m, con passo allungato di 2,74 metri, generose volumetrie interne risultano adeguate al trasporto di cinque occupanti, bagagli inclusi, grazie ad un vano posteriore capace fino a 1.882 litri di capienza massima.
Internamente, due classici elementi circolari rappresentano l’immediata visuale di fronte alla postazione di guida, integrati da uno schermo MFD sul quale vengono riportati gli avvisi di maggiore utilità. Centralmente al cruscotto si pone un ampio schermo touchscreen da 11,6” con navigatore satellitare, sistema Starlink per la connettività di rete e tutte le altre funzioni di bordo. L’ottenimento della massima valutazione, attraverso i parametri più severi introdotti dall’EuroNCAP con l’analisi dell’intervento dei nuovi dispositivi ADAS, colloca la Outback ai vertici della sicurezza, attiva e passiva. Interventi automatizzati per la salvaguardia dell’autoveicolo e dei suoi occupanti, oltre che dei pedoni e dei veicoli esterni, pronti a intervenire quando le reazioni del guidatore non consentono di evitare una collisione, attraverso l’analisi elaborata dall’EyeSight di Subaru (mediante radar, sensori e telecamere di monitoraggio ambientale a 360°). Una selva di sigle ed acronimi ad elevata utilità, tra cui si distinguono, ad esempio, la funzione Anonimous Emergency Steering, che interviene con una sterzata automatizzata quando rileva un impatto imminente, oppure il Traffic Sign Recognition con Intelligent Speed Limiter, che oltre a riportare sul display frontale al quadro strumenti (MFD – Multi Function Display) la segnaletica stradale, è in grado di regolare autonomamente la velocità in base al mutamento delle prescrizioni stradali. Non solo, la Outback m.y. 2021 è in grado di riconoscere il conducente (fino a 5 memorizzabili) impostando la posizione di sedili, specchietti e settaggi memorizzati secondo le preferenze di ciascun guidatore, oltre ad azionare allarmi e correzioni di traiettoria qualora rilevasse (dalla postura) disattenzioni o colpi di sonno di chi è al volante.
Solamente a benzina
Decisamente in controtendenza con l’attuale mercato automobilistico, in quest’epoca permeata di ausili motoristici elettrificati, ibridazioni più o meno incisive se non trazioni completamente EV, Subaru ha preferito mantenere, anche per la sesta generazione Outback, una classica motorizzazione a ciclo otto. Potendo contare, per l’abbattimento delle emissioni nocive, sulla più recente evoluzione del suo motore Boxer FB25, a quattro cilindri contrapposti orizzontali, da 2.5 litri di cilindrata, con distribuzione DOHC a 16 valvole, che ora guadagna l’iniezione diretta di carburante oltre all’ottimizzazione della quasi totalità dei suoi componenti.

Potenza e coppia non si fanno desiderare, con 169 CV disponibili tra i 5.000 e i 5.800 giri/min e 25,7 kgm a 3.800 giri/min, imprimendo all’ammiraglia Subaru un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 10,2 secondi, velocità di punta di 193 km/h, a fronte di consumi medi dichiarati (in ciclo WLTP), favoriti anche dal sistema Start&Stop, di 11,6 km/litro, con emissioni nel ciclo misto nell’ordine dei 193 g/km di CO2.
Simulando la cambiata su 8 intervalli, il cambio a variazione continua CVT Lineartronic TR58 offre un comportamento fluido proprio come un automatico tradizionale, selezionabile manualmente sia dalla leva sul tunnel che dalle palette al volante. Agendo sul settaggio di due parametri d’erogazione del sistema SI-Drive, si può optare per la guida omogenea dell’Intelligent Mode o per la più dinamica in Sport Mode.
Un must quando si tratta di Subaru – principale produttore al mondo di autovetture a quattro ruote motrici -, antesignana con la Leone 4WD del 1972 che fu la prima berlina 4x4 di grande diffusione (tecnologia riservata all’epoca alle fuoristrada), la più recente evoluzione della trasmissione a trazione integrale permanente è rappresentata dal sistema Symmetrical AWD, gestito dal sofisticato X-MODE, uno schema a tre differenziali centrale gestito elettronicamente dall’Active Torque Split, in grado di ripartire istantaneamente la coppia motrice tra i due assali, secondo le condizioni di aderenza e dalle impostazioni scelte dall’utente. Attraverso il Vehicle Dynamic Control, nella situazione di sbandata, il sistema agisce con lo spostamento della forza trattiva sulle ruote esterne e sulla frenata di quelle interne, ripristinando automaticamente la corretta traiettoria del veicolo.
L’evoluzione meccanica della sesta generazione della Outback si avvale della piattaforma SGP – Subaru Global Platform – rivisitandone numerosi elementi volti ad un incremento di aderenza e stabilità dinamica. La struttura delle sospensioni anteriori MacPherson, in congiunzione delle due ruote assieme al supporto del gruppo propulsore, prevede ora una traversa scatolata, in sostituzione della precedente culla. Soluzione che ha conferito maggiore rigidità strutturale, a tutto vantaggio della precisione dello sterzo (servoassistito elettricamente con VGR – Variable Gear Ratio), dello smorzamento delle oscillazioni, della riduzione del peso complessivo e dell’assorbimento delle vibrazioni, provocate sia dagli organi meccanici che dal contatto con il suolo. La barra antirollio passa da 21 a 24 mm di diametro. Anche posteriormente le sospensioni indipendenti, a doppio braccio oscillante, dispongono di un sottotelaio in alluminio, al posto del precedente in acciaio, con barra antirollio cava da 18 mm in sostituzione di quella piena da 16mm, riducendo il peso di 460 g con una costante elastica incrementata di 1,6 volte.

Con una disposizione perfettamente allineata dell’asse longitudinale del 4 cilindri boxer, cambio CVT e trasmissione AWD, assieme al baricentro abbassato del motore boxer, risulta particolarmente equilibrato un bilanciamento dei pesi che si traduce in una guida reattiva e particolarmente assettata, nonostante i circa 16 quintali di massa in ordine di marcia, con una sensibile riduzione del rollio in curva e del beccheggio nelle repentine variazioni di velocità. Benché non sia una fuoristrada pura, la generosa altezza da terra, di ben 213 mm, unita alla trazione integrale permanente con ripartizione attiva a gestione elettronica, conferiscono alla Outback una motricità apprezzabile su ogni superficie a scarsa aderenza, che sia neve, fango o terreni a fondo naturale. Motricità coadiuvata dalle generose ruote, con cerchi in lega bicolori stilizzati, e pneumatici omologati in un’unica dimensione, da 225/60 R18, su tutti gli allestimenti.

 

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